28 Sept 2012

Zuppetta scalda-cuore ai finocchi e anice

No, voglio dire, io i finocchi non li ho mai digeriti, nè crudi nè cotti. Al massimo massimo, gratinati, ma con tanta di quella besciamella e pan grattato da non sentire più il loro sapore! Eppure il thè al finocchio mi piace assai e allo stesso modo anche tutti gli altri alimenti che ne ricordano il sapore anicioso/liquoroso.. un pò un mistero insomma, anche se credo che tutto abbia avuto origine quando, all'asilo, mi rifilavano certe porzioni di finocchi bolliti che manco na top model a dieta ferrea... E io, da bimba furbetta qual'ero, o facevo un bel buco nella pagnotta (previa consumazione mollica) e c'infilavo i tanto odiati finocchi, oppure me li tenevo in bocca finchè non potevo andare in bagno a sputarli... trauma di una vita insomma! Haha

Ebbene, da oggi la sottoscritta ha trovato un modo per consumarli e addirittura leccarsi i baffi!

Sul magico librone della mitica Sally, di cui vi ho già parlato (e dico magico perchè persino la copertina ha un aspetto da incantesimo..), ho visto questa bella ricettina e ho deciso di riprovarci: se neanche così mi fossero piaciuti, beh....avrei sicuramente chiuso il capitolo finocchi in via definitiva!

Per loro fortuna questa zuppetta in cui sono finiti si è rivelata una cosa da leccarsi i baffi e posso dire con tutta certezza che io e i finocchi siamo diventati finalmente amici. Se proverete a fare anche voi questa crema, sono certa che concorderete con me sulla definizione che le ho dato: scalda-cuore. Perchè oltre ad essere caldina calduccia, ha un'aroma e un sapore che è come un abbraccio, ti avvolge! Quindi grazie Sally e grazie finocchi!



ZUPPETTA SCALDA-CUORE AI FINOCCHI E ANICE

3 finocchi, puliti e tagliati a fettine sottili
1 porro, a fettine
4 cucchiai di burro
250ml di brodo di gallina di casa (se siete così fortunati, altrimenti il brodo più buono che riuscite ad avere fra le mani - Sally Fallon docet!)
300ml acqua per allungare il brodo (ma se volete potete fare anche tutto brodo...o tutta acqua... io preferisco una via di mezzo, infatti tengo sempre pronto del brodo in congelatore che poi allungo di volta in volta)
1/2 cucchiaino di semi di anice in polvere
un bicchiere di vino bianco secco (facoltativo)
qualche granello di pepe macinato
5 patate medio piccole, tagliate in quarti
3 spicchi d'aglio, tritati grossolanamente
sale qb
qualche ciuffetto di finocchio/finocchietto per guarnire

Sciogliere il burro in una pentola piuttosto capiente, aggiungervi il porro e i finocchi e far cuocere a fuoco bassissimo e con il coperchio, finchè si sono ammorbiditi. Aggiungere quindi il brodo ed eventualmente l'acqua e il vino assieme all'anice macinato e portare di nuovo a bollore. Infine aggiungere anche le patate, l'aglio e il pepe e far cuocere per una mezz'ora, finchè le patate saranno cotte. Passare quindi tutto con il frullatore a immersione, regolare di sale ed eventualmente brodo/acqua se la zuppa dovesse risultare troppo densa per i vostri gusti. Guarnire con qualche ciuffettino di finocchio (se avete conservato le estremità) o finocchietto e servire ben calda!


ANICE: ottimo digestivo e calmante dello stomaco. Non per niente in molti paesi mediterranei il digestivo d'obbligo è il pastis, o anche l'ouzo, o l'araq...ecc.. 

SALLY DICE CHE.... Il burro (soprattutto se 'crudo', ovvero prodotto con latte non pastorizzato, proveniente da mucche sane, bio, felici, ecc..) è un alimento molto importante poichè facilita l'assorbimento dei nutrienti presenti nei vari cibi che mangiamo. Grassi saturi provenienti da grassi animali o olii tropicali (tipo l'olio di cocco), rafforzano il sistema immunitario, favoriscono il funzionamento dei recettori delle membrane cellulari, inclusi quelli dell'insulina, proteggendo quindi dal diabete. I polmoni non funzionerebbero senza grassi saturi ed è per questo che i bambini a cui vengono dati burro e latte intero hanno meno problemi di asma rispetto a quelli che consumano margarine e latte scremato. I grassi saturi hanno un ruolo importante anche per quanto riguarda le funzioni renali e laproduzione di ormoni, ma anche per il funzionamento corretto del sistema nervoso. Trasportano le vitamine (solubili nei grassi) A, D e K2 di cui necessitiamo per restare in salute. 

Gli esseri umani hanno consumato grassi saturi per migliaia di anni, è stato con l'avvento dei moderni oli vegetali (pieni di radicali liberi, trans fats e spesso rancidi...) che sono associati al grosso problema moderno delle malattie degenerative! 
L'olio di cocco poi è un tocca sana, ma di questo si parlerà in altra sede..
OVVIO che si parla sempre di alimenti di altissima qualità. La mucca che è stata bombardata di antibiotici non produrrà un latte e di conseguenza un burro sano... Così come è importante acquistare olio di cocco pressato a freddo, vergine, non sbiancato e soprattutto proveniente da agricoltura sostenibile (si sente fin troppo spesso parlare della distruzione delle foreste dei paesi di provenienza).
Il brodo, se fatto con carne e soprattutto ossa/zampe/ecc.. di prima qualità, ovvero galline ruspanti cresciute ad erba, vermi e un pò di cereali bio e non ogm, è un super alimento! Contiene i minerali che provengono dalle ossa, cartilagini e midollo facilmente assimilabili (soprattuto se poi ci si aggiunge un pò di vino, aceto o siero per acidificarlo). Moderni studi hanno confermato che i brodi aiutano a prevenire e mitigare le malattie infettive. Se preparate un brodo di pesce, utilizzate anche le teste poichè sono ricche di iodio (ben diverso dallo iodio chimico aggiunto al sale che compriamo...).
E poi volete mettere il sapore di un buon brodo con quello di un insignificante dado da cucina!

Da tutto ciò si deduce come sia molto importante riuscire a trovare qualche contadino che ancora alleva i suoi animali in modo naturale e sano. Meglio mangiare qualche porzione di carne in meno a settimana ma mangiarla buona! E se avete un pò di spazio perchè non provare a tenere qualche gallina in cortile? Oltre a fornirvi ottime uova tutti i giorni, vi faranno compagnia (sono simpatiche, vi seguono e ai bambini piacciono molto), vi aiuteranno a smaltire qualche scarto verde della cucina e se lo vorrete, vi daranno anche un'ottima carne e degli imbattibili brodi!

15 Sept 2012

Torta di mele senza zucchero al profumo di basilico

Sono una ragazza fortunata, perchè conosco tante persone che conoscono altre persone che sono super generose e che mi offrono frutta e verdura di stagione di casa (senza schifezze chimiche!). Ahh le gioie di vivere in campagna!

Questa volta, dopo le melanzane, i pomodori, i peperoni, l'uva fragola bianca (slurp! fantastica... provate a farci il succo se ne avete l'occasione, roba da leccare i bicchieri per godere fino all'ultima goccia!), sono arrivate anche le mele!

Raccolte in un campo che non finiva più, da alberi di decine di varietà diverse, tutte antiche e alcune autoctone, certe più mature, altre meno. Piccole, grandi, rosse, verdi, gialle, con la buccia spessa o sottile sottile, dalla forma tondeggiante o allungata. Uno spettacolo!



Tornata a casa con un mega cesto e due cassette strabordanti, mi si è aperto un mondo di possibilità e dopo averne messe via alcune dopo averle cotte (noi ce le pappiamo a colazione, con lo yogurt e i cereali slow cooked...ma questa è un'altra storia) e trasformato delle altre in prezioso succo, mi sono data alla pazza gioia dolciaria! Quattro mini strudel sono finiti dritti dritti in freezer (azz... me ne serve uno più grandeeeeee!!!), una torta di mele se la sono spazzolata amici e parenti e ..questa versione light è stata la nostra merenda per un brevissimo spazio di tempo. Per fortuna che nel cesto di mele ce ne sono ancora un pò, sia per un bis, che da sgranocchiare così, con buccia e tutto, assaporando le variazioi di gusti...
 

TORTA DI MELE SENZA ZUCCHERO AL PROFUMO DI BASILICO

Per l'impasto:
200g di farina 
150g burro
5 foglie di stevia essiccate e ridotte in polvere (ovvero 1 cucchiaino di polvere di stevia)
scorza di un limone non trattato
1/2 bustina di lievito
1 cucchiaio di panna acida (ma potete usare anche quella normale, o dello yogurt)
burro e farina per la teglia

Per il ripieno
3 mele di medie dimensioni, io ho utilizzato quelle dal sapore più acidulo (perchè le adoro io così)
1 cucchiaino di stevia in polvere (o le famose 5 foglioline)
50g di uvetta ammollata e strizzata
qualche fogliolina di basilico e menta fresca
il succo di un limone

 Per preparare la pasta, versate la farina sulla spianatoia a fontana, mettete al centro la stevia, il lievito, la scorza di limone, la panna acida e il burro ammorbidito e lavorate il tutto finchè ben amalgamato. Formate una palla e mettetela in frigo per 30 min.

Intanto affettate le mele piuttosto sottili, mettetele in una ciotola con il succo di limone per evitare che anneriscano e aggiungete la stevia, l'uvetta e le foglie di basilico e menta tritate. A piacere potete aggiungere delle noci o mandorle al ripieno per renderlo più ricco.

Riprendete l'impasto, dividetelo in due parti, una più grande da stendere per fare la base del dolce e l'altra più piccola per ricoprirlo (erm..io e le proporzioni non andiamo d'accordo, per cui la copertura del mio dolce è 'brutta ma buona' e casuale, senza contare che lo stampo che ho usato era un pò troppo grande, ma sbagliando si impara.. restate sul piccolo comunque perchè con queste dosi non otterrete una tortona da 24cm!). Ponete il disco più grande quindi sulla base della tortiera imburrata e infarinata e riempite con il misto di mele e uvetta, poi coprite con il secondo disco (o con frammenti di pasta come ho fatto io) e schiaffate in forno per una mezz'oretta a 150°C. Non ci crederete che manca lo zucchero! Se volete potete sempre fare il pieno di calorie con una buona dose di panna appena montata.... slurp!



7 Sept 2012

Quando il nuovo anno inizia a settembre: polpette di melanzane

Mettiamola così, se si dovesse aspettare sempre fino al 1° gennaio per mettere nero su bianco dei buoni propositi e rimettersi in moto su tutti i fronti...beh, credo che si farebbe in tempo anche a dimenticarseli questi buoni propositi, anche perchè variano spesso e volentieri, no? A parte i soliti tipo: 'uhh quest'anno è la volta buona che perdo i rotolini di ciccia sui fianchi, si inizia a fare jogging! (sì, certo..)' o 'inizio a risparmiare, basta spendere soldi in ca**atine che non servono a niente..', ecc..  trovo che i miei 'goals' come dicono angli e sassoni riuniti, varino al variare degli umori, stagioni, necessità e calamità naturali.. Insomma, tutto questo per dire che sono tornata. Sì qui sul blogghino foodoso. E vi scrivo in direttissima dal verde del 'mio' (sono in affitto..) giardino!



Sono cambiate un pò di cose da quando è nato, in particolar modo la visione della dieta (non nel senso di programma alimentare dimagrante, ma di abitudini alimentari) mia e di Carlo.
Lo sconvolgimento è arrivato con il libro 'bibbia' di Sally Fallon, Nourshing Traditions, di cui vi avevo già parlato credo. E se all'inizio i suoi effetti sono stati subdoli, col passare del tempo ci siamo resi conto di come questo libro ci abbia messo su una strada nuova, che è andata (e va tuttora) arricchendosi di altri spunti, informazioni e libri-must.
La cosa più importante però è che mangiando meglio, stiamo meglio e questo ci invoglia ad approfondire sempre di più determinati temi.

La transizione seppur motivata dai buoni risultati già ottenuti, non è completa, nel senso che volendo vivere una vita 'normale', con inviti a cena, serate fuori con gli amici e momenti di festa, è molto difficile riuscire ad essere fedeli ad una dieta al 100%, senza contare che spesso risulta difficile reperire ingredienti di qualità.

Tradizioni che nutrono. Questo è il titolo del libro di Sally Fallon, incentrato proprio sulla riscoperta di cibi semplici ma genuini e preparazioni che o mantengono il più possibile inalterate le proprietà degli alimenti o addirittura le migliorano (un esempio che tutti conosciamo è quello del latte che attraverso la fermentazione diventa yogurt: un super-alimento). Nel libro vengono sfatati anche molti miti alimentari, tipo 'i grassi fanno male'. Ecco, Sally direbbe: dipende. Dipende da quali grassi e dalla loro qualità. Non si può di certo comparare una margarina industriale con un burro di malga fatto con latte crudo e ottenuto da vacche sane e non sfruttate... E per fare ancora un passo più in là, certo, anche i grassi servono, eccome! Ed è importante non eliminarli dalla dieta. 
Potrei continuare per ore, ma procederò un pò alla volta.

Intanto vi lascio una ricetta per delle polpettine di melanzane deliziose, proprio ora che ce ne sono in abbondanza è bello poter sfruttare quest'ultima 'ondata' di raccolto per prepararle in tutti i modi e magari conservarle per l'inverno. Ne ho grigliate molte perchè così le adoro, le ho cotte 'in tecia', saltate in padella e, ultimo esperimento queste polpette appunto. Potete conservarle anche in freezer per gustarle quando avrete bisogno di un piatto veloce e sfizioso!

La ricetta si basa su una che ho trovato nell'allegato del Cucina Italiana di agosto. Io ho apportato solo un paio di piccole modifiche.. Ah, le foto fatte alla sera quando si ha tanta fame non escono mai un granchè, ma vi assicuro che sono pure belle da vedere:-)



POLPETTE DI MELANZANE

Per 12 polpette

450g melanzane
40g uvetta ammollata e strizzata
50g formaggio greco di capra tipo feta
2 uova (di uno di questi, separate il tuorlo dall'albume)
2 cucchiai di tahini (pasta di semi di sesamo, io ho usato quella nera. La potete trovare nei negozi di alimenti mediorientali)

(ps: mentre scrivo questo, i ragazzoni dell'Enel hanno appena tranciato dei cavi che stavano appesi proprio sopra la mia testa e ora se ne stanno distesi lì davanti a me dopo una simpatica dondolata in aria:-))

farina e pangrattato qb.
qualche foglia di menta piperita
olio per friggere (a me era rimasto solo olio d'oliva che però non è molto stabile alle alte temperature. Il massimo sarebbe l'olio di cocco, ma non è facile da trovare. In alternativa del buon burro o lardo. Eviterei gli oli vegetali industriali, spesso già rancidi...)
sale marino integrale e pepe nero


Fate spurgare le melanzane tagliate a pezzetti in acqua fredda (io le ho messe in ammollo al mattino e sono andata a fare la spesa, poi al ritorno le ho sgocciolate) poi fatele lessare per 5min. in acqua salata e scolatele, strizzandole bene per far uscire il più possibile l'acqua. Mettetele nel frullatore con il tuorlo d'uovo, il formaggio feta, il sale, il pepe, la menta e la tahini e frullate bene. Se necessario aggiungete una cucchiaiata di pangrattato per migliorarne la consistenza e poter formare più agevolmente le polpette. Aggiungete all'impasto l'uvetta, mescolate bene e aiutandovi con un cucchiaio, formate delle palline di ca. 5-6cm di diametro. Dovreste ottenerne una dozzina. Passatele nella farina, poi nel rimanente uovo sbattuto con l'albume avanzato e un pò di sale, e infine nel pangrattato (se volete, mescolate a questo dei semi di sesamo interi). Per finire, friggete le vostre polpettine nell'olio ben caldo per pochi minuti, finchè belle dorate. Ponetele ad asciugare eventuali eccessi d'olio su carta assorbente e servite subito, belle calde, accompagnate da un pò di yogurt greco, aromatizzato a piacimento con un trito di menta fresca.