23 Jun 2013

Non-ti-scordar-di-me-Muffin all'albicocca e nocciole (senza glutine)

Avevo delle nocciole che erano state a bagno tutta notte in attesa di passare a miglior vita (quella nella mia bocca:-p).
Avevo anche un marito che da 2gg era diventato evanescente (io quasi incandescente invece.. son 3 settimane che aspetto di andare a camminare in montagna e lui -zac- un impegno dopo l'altro. Grazie, civiltà odierna.).
Doveva  per forza esserci un modo per sistemare le due cose...e infatti...


"... un muffin. Lui che mentre lo addenta rivede tutto il film della sua vita e una nuova illuminante consapevolezza lo coglie: quella di non poter più vivere senza tanta profumata sofficità. Incantato e posseduto dal non-ti-scordar-di-me-Muffin manda a quel paese la civiltà odierna con tutte le sue richieste e corre a casa, dove ad attenderlo ci sarà la sottoscritta con un vassoio colmo di indimenticabile dolcezza..."

Diciamo che non è andata proprio così, i muffin li ho preparati, sì, e glie li ho pure portati in loco (al marito) ad assaggiare, solo che i suoi impegni hanno avuto comunque il sopravvento e al posto del finale casalingo mi sono dovuta accontentare di un bel gongolio di approvazione.

Stamattina eccome se li ha cercati però... che vi dicevo? Non-ti-scordar-di-me-Muffin!



NON-TI-SCORDAR-DI-ME-MUFFIN ALL'ALBICOCCA E NOCCIOLE (senza glutine)
x ca. 6 muffin

2 uova
1 pizzico di sale
80g di nocciole messe precedentemente a bagno una notte, poi tostate in forno e macinate
80g di mascobado
2 cucchiai di burro di cocco sciolto (con questo caldo si scioglie a temperatura ambiente)
1/2 stecca di vaniglia (o estratto, essenza, ...)
3 cucchiai di fecola di patate
1 cucchiaino di lievito
2 albicocche lavate, asciugate e tagliate a fettine
6 nocciole tostate intere per decorare

Portate il forno a 175°C.
Sbattete le uova assieme al mascobado finchè il composto risulterà chiaro e spumoso. Aggiungete il sale, la vaniglia, il burro/olio di cocco e le nocciole, mescolando bene.
Setacciate la fecola con il lievito e aggiungetela al composto di uova.
Versate nei pirottini da muffin, riempiendoli per ca. 2/3 e ponete su ciascuno una o due fettine di albicocca e una nocciola tostata.
Infornate per ca. 20' o finchè uno stecchino inserito al centro dei dolcetti ne uscirà asciutto. Durante la cottura, le fettine di albicocca scenderanno al centro dei muffin, regalandovi un inaspettato boccone di colore!



13 Jun 2013

Estate

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Oggi piovevano fiori in giardino. Son tornata a casa che faceva caldo, tanto caldo. Finalmente. 
Non ho resistito, ho messo da parte le faccende che mi aspettavano in casa e mi sono goduta il giardino, a modo mio.
Ho liberato le galline e le ho osservate razzolare in giro, scavando qua e là, beccando le ciliege e le more del gelso cadute a terra.
Mi sono seduta sul tavolo in mezzo al prato, gambe a penzoloni, i piedi a sfiorare l'erba alta, la brezza sulla pelle all'ombra del frassino profumato.
Ho passeggiato lungo le corte aiole dell'orto, osservando tutte le piantine: queste qui sotto sono quelle dei piselli viola, portate con me dall'emisfero australe. Non sono belli questi fiori? E i bacelli così scuri? Vi dirò un segreto: ne ho raccolto uno, non ancora ben maturo e me lo sono sgranocchiato per sentire tutto il sapore della primavera che quest'anno ci è stata negata, viste le abbondanti piogge.
Ho annusato l'aria, percepito il calore del sole sulle palpebre degli occhi chiusi e mi sono sentita viva; solo stare in mezzo al verde, sui prati, nei campi riesce a darmi questa sensazione.
 


La pioggia di fiori del frassino, s'intravede appena dalla foto.


Per fortuna che la mamma mi ha preparato la cena:-)

7 Jun 2013

Quando il cioccolato bianco e le amarene sposano un cheesecake...

Non può che nascere qualcosa di sublime.



Solitamente amo il cioccolato fondente, l'intenso profumo che ti avvolge quando scarti la confezione, l'attimo in cui il tempo sembra fermarsi perchè tutti i tuoi sensi sono convogliati lì, sulla lingua e sul palato, per non perdersi neanche una delle sfaccettature di sapore di quest'oro nero. Il tempo è tiranno, le papille s'immolano al carpe diem prima che la materia scompaia e lasci posto solo ad un ricordo, un retrogusto caldo, esotico, di tostatura e malinconia.

Già, la malinconia ben si adatta a mio avviso al cioccolato fondente, perché sì, dopo averlo consumato si sarà anche un pò più felici, ma il 'durante' è una gioia misto dolore, il dolce con l'amaro... la malinconia appunto.

E il cioccolato bianco? Per me è l'emblema della gaiezza, della spontaneità, dell'ingenuità. Appena il sapore vanigliato del cioccolato bianco pervade la mia bocca, torno bambina.

Le amarene sono quelle per cui da piccola sceglievo sempre la coppa smeralda, ve la ricordate? Quella però aveva anche le meringhe sul fondo... Non so dire se all'epoca mi piacesse più il contenuto della preziosa coppetta o il suo nome. Avrei voluto chiamarmi Esmeralda infatti e saper fare degli incantesimi. Questo nome aveva un suono zingaresco, da maga... già a quel tempo si sarebbero potute intuire le mie future inclinazioni nomadi e la mia passione per l'alchimia, quella che si può fare a casa, in cucina, che regala un sorriso con un piatto ben riuscito...

La ricetta che qui vi propongo è un mix di vari spunti, più un tocco mio personale. Il risultato mi ha dato grandi soddisfazioni, soprattutto considerato che questo era un pò un esperimento.

Ho utilizzato mandorle e datteri per la base, al posto dei biscotti.

Le mandorle, come tutte le noci sono essenzialmente dei semi. Così come le si trovano in negozio, sono 'dormienti', sono dei semi in attesa di poter tornare alla terra e rivivere. In questo stato dormiente, esse mantengono al loro interno tutti i nutrienti e le proprietà di cui dispongono: sono il loro bagaglio per la rinascita e per questo ricchissimo.
Vi risulterà facile capire quindi, come il consumo di mandorle dormienti non sia poi così 'furbo'. Finiamo infatti con l'espellerle senza aver fatto scorta di tutti questi loro nutrienti. Lo stesso vale per i semi, che spesso vengono espulsi interi, senza quindi essere stati assorbiti dal nostro corpo.
Cosa fare quindi per avere accesso a questo bottino? La chiave è semplice e a portata di tutti, si chiama ammollo.

Vi basterà lasciare i vostri semi in ammollo per una notte per far sì che, in questo caso le vostre mandorle, credano di essere finite in un luogo fertile e umido dove poter sprigionare la loro energia e dar vita. Si 'apriranno' a voi e quando le consumerete, farete veramente tesoro del loro tesoro, della loro energia vitale. Questo è un consiglio che vi dò col cuore!

Anche in questo caso, la base non verrà cotta e potrete utilizzarla per i dolci più svariati.

I formaggi poi, li ho dolcificati con del miele. Ho usato del miele di acacia, ma andrà bene qualsiasi tipo, tranne immagino quello di castagno.

Mi scuso per la carenza di foto, la fetta che vedete è stata l'unica sopravvissuta alla cena fra amici e pure lei, il mattino dopo, è scomparsa celermente.



CHEESECAKE ALLE AMARENE E CIOCCOLATO BIANCO

Ingredienti per la base:

2 tazze di mandorle pelate o no, a piacimento
1 tazza di datteri
1 cucchiaio di burro di cocco (facoltativo)
un pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:

200g di robiola
250g di mascarpone
250g di yogurt greco
50ml di panna liquida
3 cucchiai di miele
250g di cioccolato bianco
1 cucchiaino di agar agar
4 cucchiai di latte (io avevo quello di riso in frigo e ho usato quello, ma va bene qualunque)
200g di amarene sciroppate


Siccome il cheesecake secondo me è molto più buono il giorno dopo, organizzatevi con largo anticipo.
Mettete in ammollo le mandorle per una notte in acqua tiepida. Il mattino seguente scolatele e passatele in forno a 50°C ad asciugare dall'acqua. Una volta asciutte, mettetele nel frullatore assieme ai datteri, al sale e, se lo usate, l'olio di cocco. Frullate finchè il composto tenderà ad ammassarsi.

Foderate una tortiera a cerniera, da 24' meglio (la mia infatti era un pò troppo larga è il dolce è venuto bassino) poi versate il composto di mandorle sul fondo e premete e livellate meglio che potete. Mettete il tutto in frigo a compattarsi.
A questo punto io dovevo preparare il pranzo e ho continuato un paio d'ore dopo, ma non credo ci siano problemi se proseguite subito con la preparazione del ripieno.

Mescolate bene i vari tipi di formaggi, sciogliendo bene eventuali grumi e aggiungete il miele. Amalgamate bene. Prendete il cioccolato bianco e scioglietelo a bagnomaria senza mai rimestare, un giorno capirò perchè rimestandolo fa i grumetti... Mentre questo si scioglie, prendete un altro pentolino, versatevi i 4 cucchiai di latte e scioglietevi dell'agar agar in polvere. Attendete 10 min, durante i quali, se il cioccolato si è sciolto, lo verserete nella terrina assieme al composto di formaggi, mescolando velocemente per far sì che si incorpori senza far grumi.
Tornate al vostro pentolino di agar agar, mettetelo sul fuoco a fiamma bassa, non deve bollire, al massimo sobbollire e mescolate per 4min o secondo le indicazioni della vostra confezione. Una volta sciolto bene, dovrete essere dei fulmini. Poichè infatti l'agar agar inizia a rapprendersi non appena la temperatura si abbassa, dovrete incorporarlo al composto di formaggi in un lampo. Col frullino va bene. Scaldare la crema di formaggi non è un'opzione invece.

Ora che avete incorporato anche la temibile gelatina vegetale, potete versare la prima metà del composto sulla base di mandorle, livellarla, cospargerla di amarene scolate dal loro sciroppo e ricoprire con la restante crema di formaggi. Livellate bene e riponete in frigo. Dovrete attendere almeno 4h prima di decorare e gustare il vostro dolce, ma vi assicuro che se riuscite ad aspettare fino al giorno dopo mi ringrazierete!

Decorate ovviamente a piacere con altre amarene.

Vi godrete un dolce senza farine o zuccheri raffinati, ma gustosissimo. Un bel piglio, che ne dite?


Nel frattempo, le ciliegie, quelle fresche del mio albero in giardino stanno finalmente maturando... non tutte purtroppo ce l'hanno fatta: le prime sono marcite a causa delle piogge insistenti. Una tristezza vedere le condizioni in cui versava l'albero e i suoi frutti! Per fortuna qualcosa si è salvato:-)



3 Jun 2013

Veggie burger e patate speziate, alla faccia del pagliaccione (quello di McD!)

Sono normale, sì, anche a me fa gola ogni tanto uno di quei bei paninazzi imbottiti di polpetta, verdure e salsine, accompagnati ovviamente da una bella porzione di patatine fritte, soprattutto quando lo stress inizia a minacciare. E di questo (lo stress) qui da noi sembra non mancare mai, come del resto a casa di tutti quelli che conosco e forse anche a casa vostra.

Ogni tanto mi chiedo perchè l'umanità si sia ridotta così, a stressarsi per cose inutili: a ben guardare, una volta soddisfatti i bisogni primari, dovremmo anche essere belli e contenti no? E invece stiamo qua a correre sulla ruotina come criceti tutta la vita, rincorrendo le nostre ambizioni mentre nel frattempo diventiamo sempre più frustrati perchè ci rendiamo conto che più corriamo, meno tempo ci resta per godere di quel che veramente ci manca, più ci stressiamo e quindi più ci ammaliamo, cercando fino alla fine una risposta che forse è più semplice di quella che pensiamo.
Se poi penso che la terra avrebbe già tutte le risorse di cui noi umani abbiamo bisogno per sopravvivere, tutti, equalmente e che le sprechiamo in malo modo...beh, penso proprio che ci sia ben poco di cui rallegrarsi.
Eppure tutti, me inclusa, cerchiamo sempre il di più, il di meglio, il non so che altro...

Ma torniamo un attimo al nostro panino, perchè dovrebbe essere meglio di quello del pagliaccione?

1- ha molto meno sale e si sa che troppo sale fa male
2- non c'è carne, quindi va bene per tutti, vegetariani e non, in più costa incredibilmente meno ed è più 'sostenibile'
3- è e sarà sempre unico e super versatile, vi stupirà ogni volta con gusti diversi (non certo standard...)
4- utilizzando pane di lievito madre, diventa molto più digeribile
5- è davvero buono
6- anzi, è davvero buonissimo!

Incartandolo a dovere, magari con dei bei cartoncini che i bambini potranno poi personalizzare fra una patatina e l'altra, otterrete anche un risultato positivo di marketing con i più piccoli...

La ricetta è stata leggermente adattata da questa di InJenniesKitchen



VEGGIE BURGER E PATATE SPEZIATE

Per la polpetta vegetariana:

2 tazze di lenticchie
1 cipolla bianca
2 uova piccole
1,5 tazze circa di pangrattato
2 cucchiai di olio d'oliva
spezie a piacere (io ho usato 1 cucchiaio raso di curcuma, 1 cucchiaino di semi di cumino, 1 di semi di coriandolo)

Per le patate:

3 patate grosse e fresche, adatte alla cottura in forno
1 cucchiao di fecola di patate
3 cucchiai di olio d'oliva
6 spicchi d'aglio (se non vi piace potete ometterlo) privati dell'anima e spremuti
paprika, peperoncino piccante, sale e pepe a piacere

Extra:

Pane morbido integrale a lievitazione naturale, insalata, pomodori, avocado, foglie di menta e senape in grani all'antica

Cucinate le lenticchie in acqua salata senza altri condimenti, poi scolatele e passatene la maggior parte al frullatore assieme alla cipolla. Non frullate troppo a lungo, la consistenza non dev'essere troppo cremosa. A questo aggiungete le lenticchie lasciate da parte e metà del pangrattato. Lasciate in frigo a riposare mentre preparate le patate.
Prendete le patate, lavatele bene (lasciando la buccia), foratele con una forchetta e mettetele in forno già caldo a 250°c per 10-15'. Toglietele dal forno, lasciatele intiepidire per un paio di minuti, poi affettatele a grossi spicchi nel senso della lunghezza: vedrete come si sarà formato un alone più chiaro sulla parte più esterna delle patate, è la parte cotta. A questa fase di cottura ne seguirà poi un'altra, prima però, prendete una terrina dove avrete mescolato la fecola con le spezie e aggiungetevi l'olio che avrete fatto scaldare assieme all'aglio spremuto (così si insaporisce bene). A questo punto non vi resta che aggiungere le patate che dovrete rigirare per bene per ricoprirle su tutti i lati con la mistura.



Disponetele infine di nuovo sulla placca rivestita di carta da forno, distanziate una dall'altra e infornate nuovamente abbassando però la temperatura a 160°C. Dovranno cuocere per altri 25' ca. o finchè dorate e croccanti. Credo proprio che non  farò più le patate in altro modo!
Tornate ora alle vostre polpette, prendete l'impasto che avevate messo in frigo e aggiungetevi le
 uova (o l'uovo, se grande) leggermente sbattute, il pangrattato rimanente (aggiustate se necessario) poi aggiungete l'olio e le spezie. Inumiditevi le mani e formate i vege-burger, ne risulteranno circa una decina. Ora non vi resta che cucinarli! Basteranno 3-4 minuti per lato, in una padella antiaderente con un filo d'olio a vostra scelta, purchè resistente alle alte temperature.

Ecco, manca solo l'assemblaggio! Io ho riscaldato le due metà dei panini per un attimo sul tostapane, ci ho messo il vegeburger (o veggieburger), poi dell'avocado appena schiacciato con la forchetta, una foglia di menta  e qualche foglia d'insalata. Ho servito poi il tutto con le patate, altra insalata, un pomodoro a fette e della senape Digione-style.

Dimenticavo... le polpette rimanenti possono essere congelate e poi cotte quando servono, così aggiungiamo l'elemento fast a questo food! Comodissime:-)

Anche un'altra cosa dimenticavo! Potete usare qualsiasi tipo di legume per queste polpette...sbizzarritevi!